Jeet Kune Do di Jun Fan Bruce Lee
"Il Jeet Kune Do è come un dito puntato verso la Luna, e non ti concentrare
sul dito o perderai tutta la celestialità della scena".
By Bruce Lee
sul dito o perderai tutta la celestialità della scena".
By Bruce Lee
Bruce Lee (San Francisco, 27 novembre 1940 – Hong Kong, 20 luglio 1973) è stato un Attore, Filosofo e Artista Marziale statunitense di origine cinese.
Nato a San Francisco e cresciuto ad Hong Kong, Lee è l'attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo non cinese. I suoi film prodotti ad Hong Kong e ad Hollywood, elevarono ad un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali, facendo aumentare per la prima volta ed improvvisamente anche l'interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione ed il tono delle sue opere, influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong, che fino ad allora mostravano più un senso teatrale che realistico delle scene.
Lee divenne un'icona soprattutto per i cinesi, come ritratto dell'orgoglio nazionale e per alcuni tratti nazionalistici presenti nei suoi film. Alcuni videro Lee come un modello per acquisire un corpo forte ed efficiente ed un altissimo livello di benessere fisico, sviluppando allo stesso tempo destrezza nel combattimento corpo a corpo. Nonostante il contenuto violento dei suoi film, Bruce in realtà era una persona pacifica e fu sempre contrario all'uso delle arti marziali come metodo di offesa e supremazia.
ARTI MARZIALI
L'introduzione di Bruce Lee nel campo delle arti marziali si deve a suo padre. Da lui imparò i concetti fondamentali del tai chi. Lee studiò Kung Fu nello stile Wing Chun con sifu Yip Man. Egli era anche collaboratore e amico di Wu ta-Ch'i, maestro di Tai Chi. Lee, iniziò gli studi con Yip Man all'inizio nel 1954, a tredici anni, tramite William Cheung, uno studente di Man. Per poi continuare fino ai 18 anni, fino al 1959, anno in cui partì per l'America. Come molte scuole di arti marziali cinesi di quel tempo, nel corso di sifu Man, si insegnava a studenti di rango elevato. Uno degli studenti di livello più elevato era Wong Shun-Leung. Si ritiene che Wong, abbia avuto una grande influenza sull'allenamento di Lee. Bruce si allenò anche nel pugilato, e, nel 1958 vinse il titolo di campione di boxe contro l'allora tre volte campione Gary Elms, con un k.o. al terzo round. Prima di arrivare alla finale contro Elms, Lee aveva battuto tre boxer al primo round. In più, Bruce, imparò rudimenti di scherma occidentale da suo fratello Peter Lee, che all'epoca era campione di scherma, appunto. Questa multi-sfaccettata esperienza nelle arti del combattimento, avrebbe più tardi, influenzato, in modo considerevole la creazione di un'arte marziale eclettica, ma soprattutto totale: il Jeet Kune Do.
CAMPIONATO INTERNAZIONALE DI LONG BEACH DEL 1964
Su invito di Ed Parker, suo grande amico, Lee si esibì nel primo Campionato internazionale di karate, tenutosi a Long Beach il 2 agosto del '64. L'esibizione incluse varie dimostrazioni, tra le quali, le celeberrime flessioni su sole due dita di una mano (pollice ed indice). Nello stesso evento, si esibì anche nel suo incredibile “pugno a un pollice”, detto anche (one inch punch). Bruce creò scalpore con questa dimostrazione, per l'incredibile potenza che riusciva ad imprimere al colpo, senza un'apparente sforzo. Molte fonti riportano che uno dei 'segreti' dell'one inch punch, sta nello scatto finale, all'insù del pugno. Si tratta invece di pura e semplice 'fisica' applicata; ovvero il principio della velocità del fulcro maggiore che ruotando, va ad accelerare il fulcro più piccolo. Come ben specificato dallo stesso Lee nei suoi appunti. L'azione è la seguente: un volontario si offre e posiziona frontalmente, in piedi, reggendo con le mani un piccolo cuscinetto protettivo, onde proteggere per quanto possibile, il punto dove il pugno andrà ad impattare. Pressappoco all'altezza del plesso solare. Lee si posiziona trasversalmente, con il piede arretrato (il sinistro nel suo caso, dato che nel JKD si tiene avanzata la parte più forte del corpo), che poggia sui soli metatarsi. L'azione è fulminea: Bruce in una frazione di secondo imprime la spinta e rotazione, che si propaga poi attraverso l'intera linea del corpo: spinta della gamba arretrata, rotazione dei fianchi, del torso, della spalla ed estensione finale del braccio. Il corpo fa perno unicamente sul piede avanzato, il destro. E la potenza che ne scaturisce, dipende 'unicamente' dall'abilità del praticante. Lee, nonostante al tempo pesasse pressappoco 60 kg, sferrava questo pugno con una potenza devastante, scaraventando spesso all'indietro ed a terra il volontario, per alcuni metri. Uno dei volontari fu Bob Baker di Stockton, California, divenuto poi suo grande amico: «Dissi a Bruce di non fare più questo tipo di dimostrazione» ricorda. «Dopo quella dimostrazione dovetti restare a casa: non andai a lavorare, poiché il dolore nel mio petto era insopportabile». In occasione della dimostrazione di Long Beach, Lee conobbe anche il campione di karate Chuck Norris. Che come si evince da uno dei suoi diari di appunti, prese lezioni da Lee, a cavallo fra il '68 ed il '69. Norris più volte, ebbe a dire: "quando ti allenavi con lui, comprendevi quanto la tua preparazione fosse limitata".
CAMPIONATO INTERNAZIONALE DI LONG BEACH DEL 1967
Bruce Lee fece la sua apparizione anche al Campionato internazionale di Long Beach del 1967 (30 luglio) e si esibì in diverse dimostrazioni, incluso il famoso «pugno inarrestabile» con il campione del mondo di karate USA Vic Moore. Bruce annunciò a Vic Moore che gli avrebbe tirato un pugno dritto in faccia e tutto quello che doveva fare Moore era bloccarlo. Lee fece diversi passi indietro e chiese a Moore se fosse pronto. Quando Moore annuì, Bruce scattò verso di lui finché non fu all'interno del raggio sufficiente per colpire. Poi tirò un pugno direttamente al volto di Moore e si fermò prima dell'impatto. In otto tentativi, Moore non riuscì a bloccare neanche un pugno.
JEET KUNE DO
Nell diario di Lee, pagina dell'8 gennaio 1967: per la prima volta compare il nome Jeet Kune Do. Nel serial televisivo che aprì la stagione del 1971, Longstreet, a cui partecipò, James Franciscus il protagonista in uno degli episodi, chiede a Lee: “Come chiami ciò che stai facendo?”. Bruce spiega a Franciscus che il nome dato, al suo approccio personale alle arti marziali è: Jeet Kune Do.
ABILITA'
Bruce Lee si rese conto che diversi artisti marziali dell'epoca non impiegavano abbastanza tempo per lo sviluppo della propria condizione fisica. Al contrario, Lee incluse nel suo allenamento tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali del Body building per formare muscoli corposi e massa. Tuttavia, fu sempre attento nel sottolineare quanto la preparazione mentale e spirituale fossero fondamentali per il successo dell'allenamento fisico e nella pratica delle arti marziali. Nel suo libro Tao of Jeet Kune Do scrisse: L'allenamento è una delle fasi più trascurate dagli atleti. Troppo tempo è donato allo sviluppo della pratica e troppo poco allo sviluppo della persona per la partecipazione. Jeet Kune Do, sostanzialmente, non è una materia dalle tecniche banali ma di alto sviluppo mentale e fisico..
Il programma di sollevamento pesi a cui Lee fece riferimento durante il suo soggiorno ad Hong Kong nel 1965, a soli 24 anni, diede molto vigore alle sue braccia. A quel tempo poteva sollevare con le braccia da 30 a 35 Kg per tre serie da otto ripetizioni, insieme ad altri tipi di esercizi, come piegamenti, flessioni ed altri ancora. Le ripetizioni che effettuava a quel tempo erano da sei a dodici per esercizio. Nonostante lo scopo principale di quest'allenamento fosse aumentare la velocità della contrazione e della distensione muscolare. Lee, per massimizzare la propria abilità fisica, praticò diverse tipologie di allenamenti ed esercizi, tra cui lo Skipping che effettivamente servì al suo obiettivo di allenamento e di Body building.
Lee credeva che quello dei muscoli addominali fosse uno dei più importanti gruppi muscolari per i praticanti di arti marziali, poiché quasi ogni movimento richiede un certo grado di lavoro addominale. Per di più, gli addominali sono come un guscio che protegge le costole e gli organi vitali. Si allenava dunque ogni mattina dalle 7.00 alle 9.00, praticando esercizio addominale, di flessibilità, sessioni di corsa, per poi riprendere dalle 11.00 alle 12.00. Lee allenava spesso la propria resistenza andando in bicicletta. Un tipico esercizio era correre per una distanza da due a sei miglia in un tempo dai 15 ai 45 minuti, durante il quale variava la sua velocità e con intervalli da 3-5 minuti. Lee percorreva l'equivalente di 10 miglia in 45 minuti di bicicletta. Qualche volta, dopo essere andato in bicicletta, si esercitava con la corda. Spesso faceva anche esercizi per temprare la pelle delle sue mani, tra cui lo spingerle di forza in secchi colmi pietre dure e ghiaia.
FISICO
Con il suo continuo dedicarsi al fitness, Bruce riuscì ad avere un fisico ammirato da alcuni dei nomi più importanti della comunità di body-building. Joe Weider, il fondatore di Mr. Olympia, parlò del fisico di Bruce come «il più definito che io abbia mai visto». Alcuni importanti competitori di body-building hanno indicato Lee per la maggiore influenza sulle loro carriere, inclusi Flex Wheeler, Shawn Ray, Rachel McClish, Lou Ferrigno, Lee Haney, Lenda Murray e il sei volte campione di Mr. Olympia Dorian Yates. Anche Arnold Schwarzenegger fu influenzato da Bruce, e disse del suo corpo: «Bruce Lee aveva… Voglio dire… Un fisico molto definito. Aveva pochissimo grasso corporeo. Voglio dire, probabilmente aveva uno dei più bassi totali di grasso corporeo di ogni atleta. E credo che è per questo che sembrava così credibile». Un dottore che una volta conobbe Lee affermò che era «muscoloso come uno scoiattolo e animoso come un cavallo». È risaputo che Lee, nella sua vita, aveva collezionato più di centoquaranta libri sul body-building, allenamento con i pesi e fisiologia. In modo da allenare specifici gruppi di muscoli, egli creò anche parecchi progetti originali per la sua attrezzatura personale e il suo amico George Lee la costruì con le apposite specificazioni.
PRESTAZIONI FISICHE
L'eccezionale preparazione fisica di Bruce fece sì che fosse capace di esibirsi in alcune eccezionali prestazioni fisiche. La lista seguente parla delle prestazioni che sono documentate e supportate da fonti affidabili.
La velocità del pugno di Lee nel colpire da un metro di distanza, raggiunse i cinque centesimi di secondo.
In alcune dimostrazioni, grazie al “pugno a un pollice”, Bruce riuscì a scaraventare all'indietro il volontario, anche per alcuni metri.
Bruce riusciva a fare flessioni, anche usando semplicemente i suoi pollici.
Bruce poteva mantenere un'elevata posizione a “v” per circa trenta minuti.
Bruce si esibiva spesso in alcune flessioni su un solo braccio, usando solo il pollice e indice della mano destra.
In un film che è stato doppiato “Dragon flag”, Bruce alzò le gambe con le sue sole spalle restando sul margine di una panchina e sospendendo le sue gambe e il torso perfettamente in orizzontale a mezz'aria.
Bruce Lee era in grado di reggere un bilanciere con un carico di 35 kg tenendolo perfettamente diritto davanti a se con le braccia tese.
IMPREVISTI
Bruce Lee cercò sempre di migliorarsi, sia dal punto di vista mentale che fisico. Si allenava sei giorni su sette, cercando ogni giorno di oltrepassare i propri limiti. Il 13 agosto 1970, però, a causa di un allenamento di sollevamento pesi, Lee subì un infortunio: gli esami clinici mostrarono un grave stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della schiena. I medici consigliarono all'infortunato di restare a letto tutto il giorno, per un periodo di sei mesi. Inoltre, annunciarono fermamente che non sarebbe più riuscito a praticare arti marziali. Lee restò qualche giorno a letto nel riposo più assoluto. Dopo un po', però, decise di non lasciarsi abbattere. Se non poteva allenare il suo corpo, allora avrebbe allenato la sua mente. Si preoccupò innanzitutto di trovare un approccio diverso alla sua grave situazione. Ad aiutarlo nella sua crescita mentale furono i libri: iniziò a leggere numerosi saggi di filosofia e psicologia. Fondamentale per il suo recupero mentale si rivelarono gli scritti di Jiddu Krishnamurti. Egli sosteneva che la verità si trovasse all'interno di ciascun individuo e che solo con la contemplazione di sé stessi fosse possibile trovare un motivo per andare avanti o la fiducia in sé. Convintosi di poter superare l'ostacolo causato dall'infortunio, Bruce tornò a leggere anche numerosi libri sulle arti marziali. Dopo qualche tempo iniziò a sviluppare idee personali e a prendere appunti. È la stessa moglie, Linda, che ricorda: «Mi chiese di recarmi in una cartoleria ad acquistare diversi raccoglitori grandi, allargabili e neri. Riempì ciascuno di fogli bianchi e sui dorsi annotò gli argomenti che intendeva trattare». I suoi scritti riempirono sette raccoglitori interi. Terminati i sei mesi di convalescenza, Lee decise di riprendere gradualmente gli allenamenti. Era sua intenzione dimostrare ai medici che, con un corretto allenamento, sarebbe stato possibile tornare in forma.
Nell'arco dei successivi sei mesi, Lee riuscì a recuperare la sua agilità e la sua velocità, oltre alla sua potenza; nonostante ciò, il fastidio nella zona lesionata non l'avrebbe più abbandonato.
IL DEBUTTO CINEMATOGRAFICO
Il suo debutto nel mondo del cinema molto prolifico di Hong Kong avviene molto presto: ha addirittura solo tre mesi d'età quando fa la parte del neonato nel film Golden Gate Girl (1941). Fra i 6 ed i 17 anni partecipa a ben 16 pellicole, anche se il primo film di un certo riguardo lo interpreta a 18 anni: si tratta di The Orphan (Ren hai gu hong, 1958, ma distribuito solo due anni più tardi), un film che tratta l'argomento della criminalità giovanile.
Mentre Bruce era negli Stati Uniti abbandonò ogni idea di un film sulle arti marziali. Tuttavia, il produttore di “Batman”, William Dozier, quando il suo parrucchiere gli raccomandò Bruce Lee dopo aver visto la sua dimostrazione nel torneo “Long beach karate” del 1964, lo invitò per un'audizione, durante la quale impressionò il produttore con le sue dimostrazioni veloci sulle arti marziali e si aggiudicò un posto interpretando Kato accanto a Van Williams nella serie TV Il calabrone verde. Lo spettacolo sarebbe durato solo per una stagione (1966-1967). Interpretò Kato anche in tre episodi della serie “Batman” che era prodotta dalla stessa compagnia del Calabrone verde. La serie non ha grande successo in patria e ne viene girata una sola stagione (26 episodi).
Seguirono apparizioni da caratterista, nelle serie televisive: Ironside e Here come the brides. Nel 1969 Lee, fece anche la sua prima apparizione in un film americano: L'investigatore Marlowe. Dove interpreta il ruolo di un killer, assunto per intimidire il detective privato, Philip Marlowe. Nel 1971 apparve in quattro episodi della serie TV Longstreet, nella quale interpretava l'istruttore di arti marziali del personaggio che da il nome alla serie: Mike Longstreet. Bruce ebbe anche l'idea di una sua serie televisiva chiamata Il guerriero. L'idea di Lee fu più tardi nel tempo, rielaborata, e chiamata Kung fu. Il ruolo del monaco nel selvaggio west, ambito da Lee, fu dato a David Carradine. Poiché il colosso cinematografico americano era convinto, che un Cinese nel ruolo di protagonista, non avrebbe mai potuto catturare l'attenzione, del pubblico americano.
IL SUCCESSO
Lee interpretò il suo primo ruolo da protagonista in (The Big Boss, 1971), (Il furore della Cina colpisce ancora). Ebbe un enorme, incredibile successo ai botteghini di tutta l'Asia, e lo catapultò verso la celebrità. Arrivò come star nel film Dalla Cina con furore (Fist of Fury, 1972), che fu un altro grandissimo successo. Fondò poi, una propria casa di produzione: la Concord Production. Ed assieme a Chow scrisse, diresse e interpretò L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente (The Way of the Dragon, 1972). Nell'Urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente, Lee introdusse Chuck Norris come suo rivale, nella scena dello scontro finale nel Colosseo. Divenuto il combattimento di arti marziali, più celebre, nel mondo della cinematografia.
Verso la fine del '72, mentre stava già lavorando al progetto di 'The game of death', la Warner gli offrì il ruolo di protagonista in I tre dell'Operazione Drago, (Enter the Dragon, 1973). Era l'occasione che Lee attendeva da sempre, il poter diventare una stella a livello mondiale. Questo sarebbe, e fu il film, che lo consacrò come divo internazionale. Sfortunatamente, il destino pose fine alla giovane vita di Lee, appena qualche mese dopo la fine delle riprese. Prima che il film fosse distribuito nelle sale. Data fissata per l'agosto '73. Sul set de I tre dell'Operazione Drago, Lee, fu sfidato numerose volte da uno stuntman, che cercava di farsi un nome su di lui. Battè facilmente l'avversario e da allora il tipo, non infastidì più Bruce. I tre dell'Operazione Drago divenne uno dei più importanti film dell'anno, e consolidò l'immagine di Bruce Lee come leggenda delle arti marziali. Furono incassati 850.000 dollari nel 1973: tenendo conto dell'inflazione, circa 3,74 milioni di dollari attuali. Dall'uscita, il film ha incassato più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Inoltre, dopo l'uscita, per un breve periodo si scatenò una moda delle arti marziali, come si evince dalla canzone Kung Fu Fighting e dal serial tv Kung Fu.
"MORTE ACCIDENTALE"
Il 10 maggio 1973 si verificò un segno premonitore: Bruce ebbe un collasso negli studi Golden Harvest mentre procedevano con il doppiaggio dei Tre dell'Operazione Drago. Fu colto da vomito, febbre altissima, nonché forti convulsioni che interessavano tutto il corpo. Immediatamente trasportato all'ospedale più vicino, i dottori, il dott. Wu in particolare (neurochirurgo), riscontrò che era in corso un edema cerebrale. Gli fu somministrato prontamente del Manithol, un medicinale, atto a ridurre il gonfiore al cervello, e ciò gli salvò la vita. Il giorno della morte stranamente, Bruce, non accusò nessun sintomo ricollegabile al precedente collasso avuto a maggio. Dovevano cenare in un ristorante, con l'attore George Lazenby. Bruce incontrò il produttore alle 14.00 a casa per discutere riguardo al film Game of death. Lavorarono fino alle 16.00. Poi andarono insieme, a casa di Betty Ting Pei. Attrice taiwanese. I tre controllarono la sceneggiatura a casa di Pei, e visto che Lee disse di non sentirsi ancora bene, Chow se ne andò per primo all'appuntamento.
Poco tempo dopo essersi lamentato dell'emicrania, Ting Pei diede a Lee, un potente analgesico ora proibito; l'Equagesic. Contenente sia aspirina che meprobamato. Alle 19.30 circa, Bruce, si coricò in camera di Betty. Chow, non vedendo arrivare i due telefonò a Betty, che per tutta risposta disse di non riuscire a svegliare Lee. Chow, si precipitò nell'appartamento, ma neppure lui vi riuscì. Betty chiamò il suo medico personale, che accorso passò dieci minuti nel cercare di rianimarlo, inutilmente. Fu deciso così di trasportarlo immediatamente in ospedale, con l'ambulanza. Al Queen Elizabeth Hospital. Non c'erano ferite esterne visibili; tuttavia, il suo cervello, mostrò gli inconfondibili segni dell'edema acuto che lo uccise nel sonno. Il suo cervello, che mediamente in un adulto pesa attorno ai 1400 grammi, ne pesava 1575 (un aumento del 13%). Bruce aveva solo 32 anni. Le uniche due sostanze trovate durante l'autopsia, nello stomaco e colon, furono i due componenti dell'Equagesic. E piccolissime quantità di cannabis. Il 15 ottobre 2005 Chow dichiarò che Lee morì, per un'ipersensibilità al rilassante del muscolo contenuto nell'Equagesic (il meprobamato). Il meprobamat è un ingrediente molto comune negli antidolorifici. Quando i dottori annunciarono ufficialmente la morte di Bruce Lee, fu dichiarato dal dott. Langford, che Lee era morto per una reazione allergica, ad uno, o ad entrambi i componenti dell'Equagesic. Il verdetto finale fu di: “morte accidentale”.
Un'altra teoria, non ufficiale, dice che Bruce morì per una reazione della combinazione Equagesic-cannabis, all'epoca consumata sotto forma di hashish. Il dottor Wu suggerì che, come conclusione del referto ufficiale sulla morte, Lee, dovesse essere ipersensibile a quel farmaco, o all'hashish. E che il ruolo della cannabis, non poteva interamente essere escluso. Ad aiutare la teoria di Wu fu il fatto che, durante il primo collasso, nel corpo di Bruce non c'era traccia di Equagesic. Deve essere noto che, in medicina, l'uso di cannabis è ammesso come antinfiammatorio, seppur in razioni limitate. La causa della morte di Lee, sono ancora oggi fra gli appassionati e i milioni di suoi fan, in tutto il mondo, oggetto di discussione. Lo stato da icona e la morte inusuale di Lee in giovane età, condusse diverse persone a sviluppare le più fantasiose teorie, sulla sua improvvisa morte.
Dopo la morte di Bruce, Linda, tornò nella sua città natale Seattle. E seppellì suo marito nel lotto 276, del cimitero di Lakewiew. Suo figlio Brandon Lee oggi, gli è sepolto a fianco. Tra i portatori della bara, al secondo funerale (dopo quello di Hong Kong), tenutosi in forma strettamente privata a Seattle, c'erano Steve McQueen, James Coburn, Chuck Norris, Dan Inosanto, Taky Kimura, Peter Chin e il fratello minore di Lee, Robert.
Nato a San Francisco e cresciuto ad Hong Kong, Lee è l'attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo non cinese. I suoi film prodotti ad Hong Kong e ad Hollywood, elevarono ad un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali, facendo aumentare per la prima volta ed improvvisamente anche l'interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione ed il tono delle sue opere, influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong, che fino ad allora mostravano più un senso teatrale che realistico delle scene.
Lee divenne un'icona soprattutto per i cinesi, come ritratto dell'orgoglio nazionale e per alcuni tratti nazionalistici presenti nei suoi film. Alcuni videro Lee come un modello per acquisire un corpo forte ed efficiente ed un altissimo livello di benessere fisico, sviluppando allo stesso tempo destrezza nel combattimento corpo a corpo. Nonostante il contenuto violento dei suoi film, Bruce in realtà era una persona pacifica e fu sempre contrario all'uso delle arti marziali come metodo di offesa e supremazia.
ARTI MARZIALI
L'introduzione di Bruce Lee nel campo delle arti marziali si deve a suo padre. Da lui imparò i concetti fondamentali del tai chi. Lee studiò Kung Fu nello stile Wing Chun con sifu Yip Man. Egli era anche collaboratore e amico di Wu ta-Ch'i, maestro di Tai Chi. Lee, iniziò gli studi con Yip Man all'inizio nel 1954, a tredici anni, tramite William Cheung, uno studente di Man. Per poi continuare fino ai 18 anni, fino al 1959, anno in cui partì per l'America. Come molte scuole di arti marziali cinesi di quel tempo, nel corso di sifu Man, si insegnava a studenti di rango elevato. Uno degli studenti di livello più elevato era Wong Shun-Leung. Si ritiene che Wong, abbia avuto una grande influenza sull'allenamento di Lee. Bruce si allenò anche nel pugilato, e, nel 1958 vinse il titolo di campione di boxe contro l'allora tre volte campione Gary Elms, con un k.o. al terzo round. Prima di arrivare alla finale contro Elms, Lee aveva battuto tre boxer al primo round. In più, Bruce, imparò rudimenti di scherma occidentale da suo fratello Peter Lee, che all'epoca era campione di scherma, appunto. Questa multi-sfaccettata esperienza nelle arti del combattimento, avrebbe più tardi, influenzato, in modo considerevole la creazione di un'arte marziale eclettica, ma soprattutto totale: il Jeet Kune Do.
CAMPIONATO INTERNAZIONALE DI LONG BEACH DEL 1964
Su invito di Ed Parker, suo grande amico, Lee si esibì nel primo Campionato internazionale di karate, tenutosi a Long Beach il 2 agosto del '64. L'esibizione incluse varie dimostrazioni, tra le quali, le celeberrime flessioni su sole due dita di una mano (pollice ed indice). Nello stesso evento, si esibì anche nel suo incredibile “pugno a un pollice”, detto anche (one inch punch). Bruce creò scalpore con questa dimostrazione, per l'incredibile potenza che riusciva ad imprimere al colpo, senza un'apparente sforzo. Molte fonti riportano che uno dei 'segreti' dell'one inch punch, sta nello scatto finale, all'insù del pugno. Si tratta invece di pura e semplice 'fisica' applicata; ovvero il principio della velocità del fulcro maggiore che ruotando, va ad accelerare il fulcro più piccolo. Come ben specificato dallo stesso Lee nei suoi appunti. L'azione è la seguente: un volontario si offre e posiziona frontalmente, in piedi, reggendo con le mani un piccolo cuscinetto protettivo, onde proteggere per quanto possibile, il punto dove il pugno andrà ad impattare. Pressappoco all'altezza del plesso solare. Lee si posiziona trasversalmente, con il piede arretrato (il sinistro nel suo caso, dato che nel JKD si tiene avanzata la parte più forte del corpo), che poggia sui soli metatarsi. L'azione è fulminea: Bruce in una frazione di secondo imprime la spinta e rotazione, che si propaga poi attraverso l'intera linea del corpo: spinta della gamba arretrata, rotazione dei fianchi, del torso, della spalla ed estensione finale del braccio. Il corpo fa perno unicamente sul piede avanzato, il destro. E la potenza che ne scaturisce, dipende 'unicamente' dall'abilità del praticante. Lee, nonostante al tempo pesasse pressappoco 60 kg, sferrava questo pugno con una potenza devastante, scaraventando spesso all'indietro ed a terra il volontario, per alcuni metri. Uno dei volontari fu Bob Baker di Stockton, California, divenuto poi suo grande amico: «Dissi a Bruce di non fare più questo tipo di dimostrazione» ricorda. «Dopo quella dimostrazione dovetti restare a casa: non andai a lavorare, poiché il dolore nel mio petto era insopportabile». In occasione della dimostrazione di Long Beach, Lee conobbe anche il campione di karate Chuck Norris. Che come si evince da uno dei suoi diari di appunti, prese lezioni da Lee, a cavallo fra il '68 ed il '69. Norris più volte, ebbe a dire: "quando ti allenavi con lui, comprendevi quanto la tua preparazione fosse limitata".
CAMPIONATO INTERNAZIONALE DI LONG BEACH DEL 1967
Bruce Lee fece la sua apparizione anche al Campionato internazionale di Long Beach del 1967 (30 luglio) e si esibì in diverse dimostrazioni, incluso il famoso «pugno inarrestabile» con il campione del mondo di karate USA Vic Moore. Bruce annunciò a Vic Moore che gli avrebbe tirato un pugno dritto in faccia e tutto quello che doveva fare Moore era bloccarlo. Lee fece diversi passi indietro e chiese a Moore se fosse pronto. Quando Moore annuì, Bruce scattò verso di lui finché non fu all'interno del raggio sufficiente per colpire. Poi tirò un pugno direttamente al volto di Moore e si fermò prima dell'impatto. In otto tentativi, Moore non riuscì a bloccare neanche un pugno.
JEET KUNE DO
Nell diario di Lee, pagina dell'8 gennaio 1967: per la prima volta compare il nome Jeet Kune Do. Nel serial televisivo che aprì la stagione del 1971, Longstreet, a cui partecipò, James Franciscus il protagonista in uno degli episodi, chiede a Lee: “Come chiami ciò che stai facendo?”. Bruce spiega a Franciscus che il nome dato, al suo approccio personale alle arti marziali è: Jeet Kune Do.
ABILITA'
Bruce Lee si rese conto che diversi artisti marziali dell'epoca non impiegavano abbastanza tempo per lo sviluppo della propria condizione fisica. Al contrario, Lee incluse nel suo allenamento tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali del Body building per formare muscoli corposi e massa. Tuttavia, fu sempre attento nel sottolineare quanto la preparazione mentale e spirituale fossero fondamentali per il successo dell'allenamento fisico e nella pratica delle arti marziali. Nel suo libro Tao of Jeet Kune Do scrisse: L'allenamento è una delle fasi più trascurate dagli atleti. Troppo tempo è donato allo sviluppo della pratica e troppo poco allo sviluppo della persona per la partecipazione. Jeet Kune Do, sostanzialmente, non è una materia dalle tecniche banali ma di alto sviluppo mentale e fisico..
Il programma di sollevamento pesi a cui Lee fece riferimento durante il suo soggiorno ad Hong Kong nel 1965, a soli 24 anni, diede molto vigore alle sue braccia. A quel tempo poteva sollevare con le braccia da 30 a 35 Kg per tre serie da otto ripetizioni, insieme ad altri tipi di esercizi, come piegamenti, flessioni ed altri ancora. Le ripetizioni che effettuava a quel tempo erano da sei a dodici per esercizio. Nonostante lo scopo principale di quest'allenamento fosse aumentare la velocità della contrazione e della distensione muscolare. Lee, per massimizzare la propria abilità fisica, praticò diverse tipologie di allenamenti ed esercizi, tra cui lo Skipping che effettivamente servì al suo obiettivo di allenamento e di Body building.
Lee credeva che quello dei muscoli addominali fosse uno dei più importanti gruppi muscolari per i praticanti di arti marziali, poiché quasi ogni movimento richiede un certo grado di lavoro addominale. Per di più, gli addominali sono come un guscio che protegge le costole e gli organi vitali. Si allenava dunque ogni mattina dalle 7.00 alle 9.00, praticando esercizio addominale, di flessibilità, sessioni di corsa, per poi riprendere dalle 11.00 alle 12.00. Lee allenava spesso la propria resistenza andando in bicicletta. Un tipico esercizio era correre per una distanza da due a sei miglia in un tempo dai 15 ai 45 minuti, durante il quale variava la sua velocità e con intervalli da 3-5 minuti. Lee percorreva l'equivalente di 10 miglia in 45 minuti di bicicletta. Qualche volta, dopo essere andato in bicicletta, si esercitava con la corda. Spesso faceva anche esercizi per temprare la pelle delle sue mani, tra cui lo spingerle di forza in secchi colmi pietre dure e ghiaia.
FISICO
Con il suo continuo dedicarsi al fitness, Bruce riuscì ad avere un fisico ammirato da alcuni dei nomi più importanti della comunità di body-building. Joe Weider, il fondatore di Mr. Olympia, parlò del fisico di Bruce come «il più definito che io abbia mai visto». Alcuni importanti competitori di body-building hanno indicato Lee per la maggiore influenza sulle loro carriere, inclusi Flex Wheeler, Shawn Ray, Rachel McClish, Lou Ferrigno, Lee Haney, Lenda Murray e il sei volte campione di Mr. Olympia Dorian Yates. Anche Arnold Schwarzenegger fu influenzato da Bruce, e disse del suo corpo: «Bruce Lee aveva… Voglio dire… Un fisico molto definito. Aveva pochissimo grasso corporeo. Voglio dire, probabilmente aveva uno dei più bassi totali di grasso corporeo di ogni atleta. E credo che è per questo che sembrava così credibile». Un dottore che una volta conobbe Lee affermò che era «muscoloso come uno scoiattolo e animoso come un cavallo». È risaputo che Lee, nella sua vita, aveva collezionato più di centoquaranta libri sul body-building, allenamento con i pesi e fisiologia. In modo da allenare specifici gruppi di muscoli, egli creò anche parecchi progetti originali per la sua attrezzatura personale e il suo amico George Lee la costruì con le apposite specificazioni.
PRESTAZIONI FISICHE
L'eccezionale preparazione fisica di Bruce fece sì che fosse capace di esibirsi in alcune eccezionali prestazioni fisiche. La lista seguente parla delle prestazioni che sono documentate e supportate da fonti affidabili.
La velocità del pugno di Lee nel colpire da un metro di distanza, raggiunse i cinque centesimi di secondo.
In alcune dimostrazioni, grazie al “pugno a un pollice”, Bruce riuscì a scaraventare all'indietro il volontario, anche per alcuni metri.
Bruce riusciva a fare flessioni, anche usando semplicemente i suoi pollici.
Bruce poteva mantenere un'elevata posizione a “v” per circa trenta minuti.
Bruce si esibiva spesso in alcune flessioni su un solo braccio, usando solo il pollice e indice della mano destra.
In un film che è stato doppiato “Dragon flag”, Bruce alzò le gambe con le sue sole spalle restando sul margine di una panchina e sospendendo le sue gambe e il torso perfettamente in orizzontale a mezz'aria.
Bruce Lee era in grado di reggere un bilanciere con un carico di 35 kg tenendolo perfettamente diritto davanti a se con le braccia tese.
IMPREVISTI
Bruce Lee cercò sempre di migliorarsi, sia dal punto di vista mentale che fisico. Si allenava sei giorni su sette, cercando ogni giorno di oltrepassare i propri limiti. Il 13 agosto 1970, però, a causa di un allenamento di sollevamento pesi, Lee subì un infortunio: gli esami clinici mostrarono un grave stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della schiena. I medici consigliarono all'infortunato di restare a letto tutto il giorno, per un periodo di sei mesi. Inoltre, annunciarono fermamente che non sarebbe più riuscito a praticare arti marziali. Lee restò qualche giorno a letto nel riposo più assoluto. Dopo un po', però, decise di non lasciarsi abbattere. Se non poteva allenare il suo corpo, allora avrebbe allenato la sua mente. Si preoccupò innanzitutto di trovare un approccio diverso alla sua grave situazione. Ad aiutarlo nella sua crescita mentale furono i libri: iniziò a leggere numerosi saggi di filosofia e psicologia. Fondamentale per il suo recupero mentale si rivelarono gli scritti di Jiddu Krishnamurti. Egli sosteneva che la verità si trovasse all'interno di ciascun individuo e che solo con la contemplazione di sé stessi fosse possibile trovare un motivo per andare avanti o la fiducia in sé. Convintosi di poter superare l'ostacolo causato dall'infortunio, Bruce tornò a leggere anche numerosi libri sulle arti marziali. Dopo qualche tempo iniziò a sviluppare idee personali e a prendere appunti. È la stessa moglie, Linda, che ricorda: «Mi chiese di recarmi in una cartoleria ad acquistare diversi raccoglitori grandi, allargabili e neri. Riempì ciascuno di fogli bianchi e sui dorsi annotò gli argomenti che intendeva trattare». I suoi scritti riempirono sette raccoglitori interi. Terminati i sei mesi di convalescenza, Lee decise di riprendere gradualmente gli allenamenti. Era sua intenzione dimostrare ai medici che, con un corretto allenamento, sarebbe stato possibile tornare in forma.
Nell'arco dei successivi sei mesi, Lee riuscì a recuperare la sua agilità e la sua velocità, oltre alla sua potenza; nonostante ciò, il fastidio nella zona lesionata non l'avrebbe più abbandonato.
IL DEBUTTO CINEMATOGRAFICO
Il suo debutto nel mondo del cinema molto prolifico di Hong Kong avviene molto presto: ha addirittura solo tre mesi d'età quando fa la parte del neonato nel film Golden Gate Girl (1941). Fra i 6 ed i 17 anni partecipa a ben 16 pellicole, anche se il primo film di un certo riguardo lo interpreta a 18 anni: si tratta di The Orphan (Ren hai gu hong, 1958, ma distribuito solo due anni più tardi), un film che tratta l'argomento della criminalità giovanile.
Mentre Bruce era negli Stati Uniti abbandonò ogni idea di un film sulle arti marziali. Tuttavia, il produttore di “Batman”, William Dozier, quando il suo parrucchiere gli raccomandò Bruce Lee dopo aver visto la sua dimostrazione nel torneo “Long beach karate” del 1964, lo invitò per un'audizione, durante la quale impressionò il produttore con le sue dimostrazioni veloci sulle arti marziali e si aggiudicò un posto interpretando Kato accanto a Van Williams nella serie TV Il calabrone verde. Lo spettacolo sarebbe durato solo per una stagione (1966-1967). Interpretò Kato anche in tre episodi della serie “Batman” che era prodotta dalla stessa compagnia del Calabrone verde. La serie non ha grande successo in patria e ne viene girata una sola stagione (26 episodi).
Seguirono apparizioni da caratterista, nelle serie televisive: Ironside e Here come the brides. Nel 1969 Lee, fece anche la sua prima apparizione in un film americano: L'investigatore Marlowe. Dove interpreta il ruolo di un killer, assunto per intimidire il detective privato, Philip Marlowe. Nel 1971 apparve in quattro episodi della serie TV Longstreet, nella quale interpretava l'istruttore di arti marziali del personaggio che da il nome alla serie: Mike Longstreet. Bruce ebbe anche l'idea di una sua serie televisiva chiamata Il guerriero. L'idea di Lee fu più tardi nel tempo, rielaborata, e chiamata Kung fu. Il ruolo del monaco nel selvaggio west, ambito da Lee, fu dato a David Carradine. Poiché il colosso cinematografico americano era convinto, che un Cinese nel ruolo di protagonista, non avrebbe mai potuto catturare l'attenzione, del pubblico americano.
IL SUCCESSO
Lee interpretò il suo primo ruolo da protagonista in (The Big Boss, 1971), (Il furore della Cina colpisce ancora). Ebbe un enorme, incredibile successo ai botteghini di tutta l'Asia, e lo catapultò verso la celebrità. Arrivò come star nel film Dalla Cina con furore (Fist of Fury, 1972), che fu un altro grandissimo successo. Fondò poi, una propria casa di produzione: la Concord Production. Ed assieme a Chow scrisse, diresse e interpretò L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente (The Way of the Dragon, 1972). Nell'Urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente, Lee introdusse Chuck Norris come suo rivale, nella scena dello scontro finale nel Colosseo. Divenuto il combattimento di arti marziali, più celebre, nel mondo della cinematografia.
Verso la fine del '72, mentre stava già lavorando al progetto di 'The game of death', la Warner gli offrì il ruolo di protagonista in I tre dell'Operazione Drago, (Enter the Dragon, 1973). Era l'occasione che Lee attendeva da sempre, il poter diventare una stella a livello mondiale. Questo sarebbe, e fu il film, che lo consacrò come divo internazionale. Sfortunatamente, il destino pose fine alla giovane vita di Lee, appena qualche mese dopo la fine delle riprese. Prima che il film fosse distribuito nelle sale. Data fissata per l'agosto '73. Sul set de I tre dell'Operazione Drago, Lee, fu sfidato numerose volte da uno stuntman, che cercava di farsi un nome su di lui. Battè facilmente l'avversario e da allora il tipo, non infastidì più Bruce. I tre dell'Operazione Drago divenne uno dei più importanti film dell'anno, e consolidò l'immagine di Bruce Lee come leggenda delle arti marziali. Furono incassati 850.000 dollari nel 1973: tenendo conto dell'inflazione, circa 3,74 milioni di dollari attuali. Dall'uscita, il film ha incassato più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Inoltre, dopo l'uscita, per un breve periodo si scatenò una moda delle arti marziali, come si evince dalla canzone Kung Fu Fighting e dal serial tv Kung Fu.
"MORTE ACCIDENTALE"
Il 10 maggio 1973 si verificò un segno premonitore: Bruce ebbe un collasso negli studi Golden Harvest mentre procedevano con il doppiaggio dei Tre dell'Operazione Drago. Fu colto da vomito, febbre altissima, nonché forti convulsioni che interessavano tutto il corpo. Immediatamente trasportato all'ospedale più vicino, i dottori, il dott. Wu in particolare (neurochirurgo), riscontrò che era in corso un edema cerebrale. Gli fu somministrato prontamente del Manithol, un medicinale, atto a ridurre il gonfiore al cervello, e ciò gli salvò la vita. Il giorno della morte stranamente, Bruce, non accusò nessun sintomo ricollegabile al precedente collasso avuto a maggio. Dovevano cenare in un ristorante, con l'attore George Lazenby. Bruce incontrò il produttore alle 14.00 a casa per discutere riguardo al film Game of death. Lavorarono fino alle 16.00. Poi andarono insieme, a casa di Betty Ting Pei. Attrice taiwanese. I tre controllarono la sceneggiatura a casa di Pei, e visto che Lee disse di non sentirsi ancora bene, Chow se ne andò per primo all'appuntamento.
Poco tempo dopo essersi lamentato dell'emicrania, Ting Pei diede a Lee, un potente analgesico ora proibito; l'Equagesic. Contenente sia aspirina che meprobamato. Alle 19.30 circa, Bruce, si coricò in camera di Betty. Chow, non vedendo arrivare i due telefonò a Betty, che per tutta risposta disse di non riuscire a svegliare Lee. Chow, si precipitò nell'appartamento, ma neppure lui vi riuscì. Betty chiamò il suo medico personale, che accorso passò dieci minuti nel cercare di rianimarlo, inutilmente. Fu deciso così di trasportarlo immediatamente in ospedale, con l'ambulanza. Al Queen Elizabeth Hospital. Non c'erano ferite esterne visibili; tuttavia, il suo cervello, mostrò gli inconfondibili segni dell'edema acuto che lo uccise nel sonno. Il suo cervello, che mediamente in un adulto pesa attorno ai 1400 grammi, ne pesava 1575 (un aumento del 13%). Bruce aveva solo 32 anni. Le uniche due sostanze trovate durante l'autopsia, nello stomaco e colon, furono i due componenti dell'Equagesic. E piccolissime quantità di cannabis. Il 15 ottobre 2005 Chow dichiarò che Lee morì, per un'ipersensibilità al rilassante del muscolo contenuto nell'Equagesic (il meprobamato). Il meprobamat è un ingrediente molto comune negli antidolorifici. Quando i dottori annunciarono ufficialmente la morte di Bruce Lee, fu dichiarato dal dott. Langford, che Lee era morto per una reazione allergica, ad uno, o ad entrambi i componenti dell'Equagesic. Il verdetto finale fu di: “morte accidentale”.
Un'altra teoria, non ufficiale, dice che Bruce morì per una reazione della combinazione Equagesic-cannabis, all'epoca consumata sotto forma di hashish. Il dottor Wu suggerì che, come conclusione del referto ufficiale sulla morte, Lee, dovesse essere ipersensibile a quel farmaco, o all'hashish. E che il ruolo della cannabis, non poteva interamente essere escluso. Ad aiutare la teoria di Wu fu il fatto che, durante il primo collasso, nel corpo di Bruce non c'era traccia di Equagesic. Deve essere noto che, in medicina, l'uso di cannabis è ammesso come antinfiammatorio, seppur in razioni limitate. La causa della morte di Lee, sono ancora oggi fra gli appassionati e i milioni di suoi fan, in tutto il mondo, oggetto di discussione. Lo stato da icona e la morte inusuale di Lee in giovane età, condusse diverse persone a sviluppare le più fantasiose teorie, sulla sua improvvisa morte.
Dopo la morte di Bruce, Linda, tornò nella sua città natale Seattle. E seppellì suo marito nel lotto 276, del cimitero di Lakewiew. Suo figlio Brandon Lee oggi, gli è sepolto a fianco. Tra i portatori della bara, al secondo funerale (dopo quello di Hong Kong), tenutosi in forma strettamente privata a Seattle, c'erano Steve McQueen, James Coburn, Chuck Norris, Dan Inosanto, Taky Kimura, Peter Chin e il fratello minore di Lee, Robert.